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L’ECONOMIA DELLA SPERANZA è quella Geoffreey Mulgan definisce“ un’economia basata sulle relazioni più che sulle merci, sul fare più che sul possedere, sulla manutenzione più che sulla produzione. Questa economia nascente si ispira a concetti come servizio, empatia, intelligenza emotiva, voce dei consumatori, produrre non per ma con le persone. I servizi che ne deriveranno saranno supportati da sofisticate reti di comunicazione e intensi flussi di informazioni: ma se si guarda solo alle infrastrutture si perde di vista l’aspetto principale, come sarebbe successo all’inizio del ventesimo secolo a chi avesse considerato le reti elettriche ma non i beni di consumo di massa che esse rendevano possibili. È già accaduto in passato: le applicazioni quotidiane della tecnologia sono più sociali e incentrate sull’amore e sull’amicizia di quanto immaginino gli inventori2. Esistono molti esempi di previsioni errate basate sull’idea che la tecnologia soppiantasse l’interazione umana. Contrariamente alle aspettative, in ogni industria creativa il consumo di forme elettroniche è aumentato di pari passo con quello delle esperienze dirette dal vivo.”
Da: GEOFFREY MULGAN L’ape e la locusta. Codice, 2014 p. 215-216
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